Il Premio Europa per il Teatro – PET – è un programma pilota della Commissione Europea, quando era presieduta da Jacques Delors ed il cui primo Commissario alla Cultura è stato Carlo Ripa di Meana, che ha supportato l’idea di Alessandro Martinez, Segretario Generale del Premio, allora uno dei suoi collaboratori. Il Premio Europa è nato nel 1986 con il sostegno e il patrocinio della Comunità Europea, come riconoscimento da assegnare a quelle personalità o istituzioni teatrali che abbiano “contribuito alla realizzazione di eventi culturali determinanti per la comprensione e la conoscenza tra i popoli”.
Il Premio Europa per il Teatro è riconosciuto dal Parlamento Europeo e dal Consiglio Europeo quale “organizzazione di interesse culturale europeo”. In coerenza con questi criteri, nel 1987, la prima artista ad essere premiata dalla giuria internazionale presieduta da Irene Papas, è Ariane Mnouchkine per l’attività svolta con il Théâtre du Soleil.
Il premio a Mnouchkine è un vero e proprio “colpo di teatro, emozionante e profetico”. L’artista, nel corso della cerimonia di premiazione, trasmessa in Eurovisione dal Teatro greco di Taormina, auspicando l’abbattimento delle barriere che, ancora in quegli anni, dividevano in due blocchi separati il continente europeo, dice di volere dedicare il premio agli artisti dell’“altra Europa”, allora ancora sotto il regime comunista. In un tempo, in cui la vita teatrale nelle sue forme più impegnative era difficile anche in occidente, il contributo economico costituito dal premio rappresenta un aiuto al Théâtre du Soleil per potere proseguire la sue attività e le sue ricerche teatrali.
Nella stessa edizione, Carlo Ripa di Meana, Commissario alla Cultura della Comunità Europea del tempo, decide di assegnare un Premio Speciale all’attrice greca Melina Mercouri – madrina della prima edizione del Premio – divenuta ministro della Cultura del suo paese, alla quale viene riconosciuto il merito di avere saputo coniugare nell’attività pubblica e artistica la passione politica con una profonda sensibilità culturale.
Nell’edizione successiva, l’attenzione verso la figura degli artisti premiati e il loro stile di lavoro teatrale si fa più intensa e diretta. Il premio a Peter Brook inaugura una prassi che, da quel momento, è una delle caratteristiche peculiari e più apprezzate del Premio Europa: il lavoro di riflessione e di studio intorno all’artista che riceve il premio si esprime quell’anno in tre indimenticabili giornate di incontri, articolate in un memorabile dialogo aperto tra Peter Brook e Grotowski, in un corposo contributo di relazioni e testimonianze, in proiezioni di audiovisivi e in dimostrazioni aperte al pubblico che videro impegnati, insieme al maestro, alcuni dei suoi attori preferiti. La documentazione di quelle giornate si trova oggi raccolta nel libro “Gli anni di Peter Brook”. A partire da quest’edizione il Premio Europa assume il patrocinio della Comunità Europea, inoltre inizia la collaborazione con l’Association Internationale des Critiques de Théâtre.
La terza edizione, oltre a premiare Giorgio Strehler per il grande contributo da lui dato al formarsi di un’Europa del teatro e della cultura, inaugura la collaborazione con l’Union des Théâtres de l’Europe – per esplicita volontà dello stesso Strehler – e istituisce il Premio Europa Realtà Teatrali (PERT) che è assegnato ad Anatoli Vassiliev.
Per l’occasione il regista russo dà vita a un laboratorio-spettacolo di rara intensità. Completa il convegno su Strehler la lettura, recitata e commentata da Strehler e Giulia Lazzarini, di scene da Elvira e la passione teatrale di Jouvet. Heiner Müller, poeta e drammaturgo, riceve il Premio Europa per il Teatro nella quarta edizione. Il Premio Europa Realtà Teatrali è assegnato a Giorgio Barberio Corsetti, a Els Comediants, e a Eimuntas Nekrosius, rispettivamente, per i nuovi mezzi scenici utilizzati, per il teatro di strada e per il lavoro drammaturgico.
La fisionomia del Premio si va man mano precisando secondo i desideri delle Giurie: questa edizione del Premio è dunque un’iniziativa articolata in intense giornate di studi e analisi, unite a numerosi momenti di creazione e spettacoli, cui partecipano un gran numero di addetti ai lavori e registi di livello internazionale. Tra gli spettacoli si ricordano l’incontro di musica e parola in un Prometeo di Heiner Müller per la regia di Heiner Goebbels, un Faust di Giorgio Barberio Corsetti e un Mozart e Salieri, e scene da Le Tre Sorelle, in prima europea, di Eimuntas Nekrosius che contribuisce non poco a far conoscere il lavoro teatrale del regista lituano nel resto d’Europa.
Nella sezione “Ritorni”, Anatoli Vassiliev presenta in prima europea l’Anfitrione di Molière.
Con la quinta edizione per la prima volta si sconfina dall’Europa rendendo omaggio a Robert Wilson e alla dimensione planetaria del suo teatro: Wilson anima, con sorprendente calore e vivacità, il convegno a lui dedicato e presenta Persephone.
Il Premio Europa Realtà Teatrali viene assegnato ex-aequo al Théâtre de Complicité, compagnia inglese fra le più interessanti degli ultimi tempi e alla rivelazione Carte Blanche-Compagnia della Fortezza che da anni porta avanti l’idea del teatro come riscatto per la libertà e per la dignità umana, lavorando con attori-non attori reclusi nelle carceri italiane di Volterra. La sezione “Ritorni” propone uno spettacolo di Vassiliev, Le lamentazioni di Geremia, ispirato alla spiritualità, alla musica e ai rituali ortodossi e, in anteprima mondiale, quadri da Amleto di Nekrosius.
Presieduta da Jack Lang, la Giuria Internazionale della VI edizione, assegna il Premio Europa a Luca Ronconi, un Premio Speciale a Vaclav Havel e il IV Premio Europa Realtà Teatrali a Christoph Marthaler.
La consegna dei premi conclude un denso calendario di lavori ed eventi. Due i convegni internazionali: il primo sullo “Spettacolo dal vivo: informazione, critica, istituzione” e il secondo sul “Metodo Ronconi”. Per gli spettacoli di Ronconi, va in scena un episodio da I Fratelli Karamazov, mentre una prova aperta, in anteprima, di Questa sera si recita a soggetto di Pirandello svela alcuni segreti del suo “metodo”.
L’incontro con Christoph Marthaler apre una finestra sull’ironia tagliente, la straripante vivacità intellettuale e l’approccio al teatro di un personaggio apertamente considerato un genio dai suoi interlocutori internazionali.
La sezione “Ritorni” è dedicata a Robert Wilson che, per il centenario della nascita di Bertolt Brecht, propone, con il Berliner Ensemble, Der Ozeanflug su testi di Bertolt Brecht, Heiner Müller e Fedor Dostoevskij.
Il teatro danza e la personalità carismatica di Pina Bausch danno alla VII edizione del Premio Europa una fisionomia speciale. Gli interventi di danzatori, collaboratori e testimoni del lavoro dell’artista tedesca messi sulle tracce di Pina da un convegno internazionale, spaziano dall’Europa all’India, dal Giappone agli Stati Uniti, da Palermo all’Australia. Un viaggio – fatto di emozioni, ricordi e performance – coronato dallo spettacolo antologico Small Collection, offerto dalla Bausch insieme alla sua storica compagnia Tanztheater di Wuppertal e completato da film, da video e da una mostra fotografica.
Il V Premio Europa Realtà Teatrali viene assegnato al Royal Court Theatre per aver saputo valorizzare e difendere una nuovissima generazione di autori come Sarah Kane, Mark Ravenhill, Jez Butterworth, Conor McPherson e Martin McDonagh. L’attività svolta dal Royal Court Theatre viene illustrata nell’incontro “Di scena il Royal Court”, scandito da letture e dimostrazioni tratte da opere della più recente drammaturgia britannica con gli attori del Royal Court.
In esclusiva italiana, è presentato The Weir di Conor McPherson, diretto da Ian Rickson. Per la sezione “Ritorni”, Christoph Marthaler, alla guida di un incredibile ensemble, propone Die Spezialisten e riscuote un successo clamoroso. Tra le iniziative collaterali, vanno ricordati due importanti incontri: “Scrivere/rappresentare”: esempi di nuova drammaturgia europea proposti dalla Giuria del Premio Europa, seguiti da una mise en espace realizzata da Théâtre Ouvert e “L’Arte dell’attore, sviluppi e cambiamenti negli ultimi quindici anni”, dibattito organizzato dall’Union des Théâtres de l’Europe, con la partecipazione, tra gli altri, di Erland Josephson.
Da questa VII edizione, l’European Theatre Convention diventa organismo associato e sostenitore del Premio Europa per il Teatro.
Nell’VIII edizione, premiando Lev Dodin, non si è solo reso omaggio ad uno dei migliori allievi di Stanislavskij, si è anche aperto uno spaccato sull’attività incessante del regista siberiano e del Maly Teatr di San Pietroburgo, dove, nonostante precarietà istituzionali ed economiche, si assiste a un fermento creativo e vitale della scena teatrale che non ha paragoni nel resto d’Europa. Il lavoro di Dodin e il contesto in cui egli prevalentemente lavora, si sono potuti apprezzare in un convegno denso di interventi e testimonianze e in due spettacoli: La casa di Fijodor Abramov – la cui riproposizione a Taormina è stata fortemente voluta da Dodin stesso – e Molly Sweeney di Brian Friel, in prima mondiale. Il VI Premio Europa Realtà Teatrali è andato agli olandesi del Theatergroep Hollandia; al regista tedesco Thomas Ostermeier e agli italiani della Socìetas Raffaello Sanzio. Quattro gli spettacoli proposti dagli artisti premiati: Voices da Pasolini e Ongebluste Kulk (Hollandia), Crave di Sarah Kane (Thomas Ostermeier), Amleto, la veemente esteriorità della morte di un mollusco (Socìetas Raffaello Sanzio).
Un Premio Speciale è stato assegnato al BITEF (Belgrade International Theater Festival). Una Menzione Speciale è stata ricevuta da Ibrahim Spahic per il ruolo della sua attività nei giorni disperati di Sarajevo in guerra. Il “Ritorno” di Peter Brook (II Premio Europa per il Teatro) con Le Costume, dello scrittore sudafricano Can Themba, co-prodotto dal Premio Europa per il Teatro, ha reso omaggio ad uno dei più grandi registi viventi e alla poliedricità rigorosa del suo teatro.
Nella IX edizione il teatro si dilata, supera se stesso e si riafferma – intrecciandosi con il cinema, la danza e la musica – integrando diverse tendenze che animano la scena contemporanea. Premiando Michel Piccoli la Giuria ha voluto celebrare un grande artista squisitamente europeo e un modo di concepire il mestiere d’attore che, attraversando i generi (cinema, teatro), trova, al di là di essi, in uno stile inscindibile dall’uomo e dal suo impegno civile, la ragione fondamentale.
Michel Piccoli, con la complicità di Klaus Michael Grüber propone, al Teatro Massimo Bellini di Catania, uno spettacolo che è, allo stesso tempo, un omaggio all’Isola, al Mito, al Teatro e ai suoi “luoghi”: Piccoli-Pirandello, à partir des Géants de la montagne. A Piccoli sono dedicati un incontro, “Michel Piccoli, ovvero il viaggio a doppio senso: teatro-cinema” e una rassegna dei più significativi film interpretati dal grande attore francese.
Heiner Goebbels, vincitore del VII Premio Europa Realtà Teatrali, propone due spettacoli di eccezionale livello: Max Black, un compendio di epistemologia, arte, musica e filosofia, articolato in una partitura – musicale, visiva, verbale, gestuale e “pirica” – affidata alla voce e al corpo di André Wilms, e The Left Hand of Glenn Gould, una performance maturata nel corso di un laboratorio condotto in Germania da Goebbels alla Justus Liebig Universität di Giessen al quale hanno collaborato i borsisti del laboratorio multimediale Fabrica di Treviso.
Con il Premio Realtà Teatrali ad Alain Platel viene riconosciuta l’intensa attività di un danzatore, coreografo e regista che ha saputo abbattere le barriere tra discipline diverse (danza, teatro, musica, circo) e l’impegno di un artista in grado di elaborare e montare, insieme al suo collettivo, Les Ballets C. de la B., spettacoli di grande rigore, lavorando anche con non professionisti, persone svantaggiate o bambini.
Alain Platel propone Iets op Bach con un ensemble di nove musicisti e nove danzatori del suo collettivo. Sulle note di Bach, i danzatori del Ballets C. de la B., provenienti da ogni parte del mondo, raccontano loro stessi e le loro vite in modo crudo e poetico, riscuotendo un clamoroso successo di pubblico. Al teatro di Goebbels e Platel sono dedicati due incontri.
Per la X edizione, nel 2006, il Premio Europa per il Teatro assegnato ad Harold Pinter, e a Josef Nadj e Oskaras Korsounovas per le Realtà Teatrali, si è trasferito a Torino. Le sue attività, ospitate dal Teatro Stabile di Torino, sono state inserite in un programma speciale per la cultura ideato in occasione delle Olimpiadi invernali.
L’assegnazione del Premio Europa per il Teatro ad Harold Pinter non ha solo celebrato uno dei maggiori autori viventi, ha voluto anche indicare una strada che torna ad essere rilevante in questo particolare momento della vita teatrale e civile in diverse parti del mondo. Come è indicato nella motivazione al premio, “per quanto sia un vero e proprio poeta teatrale, Pinter è uno scrittore politico ma non perché sostenitore di una determinata ideologia di partito, quanto per un attacco contro lo sfruttamento della dignità umana e del linguaggio da parte di chi governa”.
Indimenticabile è stato, a questo proposito, l’incontro-intervista con Pinter curato da Michael Billington, critico di The Guardian e biografo ufficiale del drammaturgo. L’incontro – introdotto dal saluto di Ján Figel’, Commissario Europeo all’educazione, formazione e cultura – è stato preceduto dal convegno “Pinter: Passion, Poetry and Politics”. L’omaggio a Pinter è stato completato dalla rappresentazione di The new world order, una scelta di pièce del drammaturgo inglese riunite dalla regia di Roger Planchon e da Pinter Plays, Poetry & Prose a cura del Gate Theatre di Dublino con gli attori Charles Dance, Michael Gambon, Jeremy Irons, Penelope Wilton. A Josef Nadj, Premio Realtà Teatrali, è stato dedicato l’incontro “Josef Nadj, un théâtre en chair et en ombre”; all’incontro è seguito Duo, una performance di Nadj tratta da Canard Pékinois. Oskaras Korsunovas ha proposto due spettacoli di notevole impatto: Playing the Victim, un testo dei fratelli Presnyakov, e Il Maestro e Margherita da Michail Bulgakov.
Un incontro è stato dedicato a Lev Dodin, in occasione della presentazione del volume bilingue “Lev Dodin, Le creuset d’un théâtre nécessaire/The melting pot of an essential theatre”, edito dal Premio Europa che raccoglie gli atti dell’VIII edizione del Premio.
La sezione “Ritorni”, dedicata a Luca Ronconi, ha offerto un incontro con il regista e tre dei cinque spettacoli ronconiani creati a Torino in occasione delle Olimpiadi Invernali: Troilo e Cressida di William Shakespeare; Il Silenzio dei Comunisti di Vittorio Foa, Miriam Mafai e Alfredo Reichlin; Biblioetica, dizionario per l’uso di Gilberto Corbellini, Pino Donghi e Armando Massarenti. La X edizione ha ospitato, inoltre, il 22° Congresso e l’Assemblea Generale dell’Association Internationale des Critiques de Théâtre, tornata a riunirsi in Italia dopo vent’anni. L’associazione si è interrogata sul ruolo della critica oggi, in un meeting intitolato: “The End of the Criticism?”. Inoltre, nel 2006 il Premio Europa per il Teatro ha spostato parte delle sue attività in Polonia: la città di Varsavia ha ospitato infatti, da ottobre a novembre nell’ambito del festival Teatralnych Spotkania un vasto programma della sezione “Ritorni” del Premio.
L’edizione XI del Premio Europa per il Teatro si è svolta a Salonicco, finanziata dal Ministero greco della Cultura, che ne ha affidato l’organizzazione in Grecia al Teatro Nazionale della Grecia del Nord. La Giuria Internazionale, riunitasi nel 2006 a Torino, ha assegnato il Premio Europa per il Teatro ex-aequo a Robert Lepage e Peter Zadek. Il IX Premio Europa Realtà Teatrali è andato a Biljana Srbljanović e Alvis Hermanis. Al lavoro teatrale di Robert Lepage, uno dei registi più interessanti e creativi di oggi, è stato dedicato un convegno, animato da critici e studiosi di diversi paesi. Il convegno è stato seguito dalla rappresentazione di alcuni estratti da sue opere teatrali attraverso i quali è stato possibile apprezzare, con lo stesso autore e regista spesso in scena, la poetica visionarietà di un vero maestro del teatro contemporaneo. L’approccio alla scena di Peter Zadek, maturato nel corso di una lunga carriera, si è potuto ammirare nella rappresentazione del Peer Gynt di Ibsen messo in scena dal regista tedesco con il Berliner Ensemble. A Biljana Srbljanović, drammaturga serba, sono stati dedicati un incontro e una conferenza, seguiti da un reading da sue opere e dallo spettacolo Locusts. Alvis Hermanis, attore, autore e scenografo lettone, ha proposto due spettacoli che hanno evidenziato uno stile di lavoro che sa andare oltre la rappresentazione, affondando nella nuda condizione esistenziale di “personaggi”. I due lavori proposti, esemplari di questa ricerca, entrambi scritti e diretti da Hermanis, sono stati: Long Life e Fathers. Una dimostrazione è stata dedicata, inoltre, all’ultimo lavoro in allestimento dell’autore e regista lettone, The Sound of Silence. Una conferenza e un incontro hanno completato i lavori dedicati al teatro di Hermanis. L’XI edizione del PET è stata anche l’occasione per un colloquio dell’Association Internationale des Critiques de Théâtre sul tema: “Prizes, who needs them?”. La manifestazione si è conclusa come di consueto con la cerimonia ufficiale di consegna dei premi.
Il XII Premio Europa per il Teatro è stato assegnato al regista francese Patrice Chéreau. Per quanto riguarda il X Premio Europa Realtà Teatrali, il collettivo svizzero-tedesco di registi Rimini Protokoll, la danzatrice e coreografa tedesca Sasha Waltz e il regista polacco Krzysztof Warlikowski sono stati gli artisti premiati.
La Giuria internazionale ha inoltre assegnato una Menzione Speciale nell’ambito del Premio Europa Realtà Teatrali al collettivo artistico bielorusso Belarus Free Theatre.
I lavori della XII edizione del Premio Europa per il Teatro si sono svolti per il secondo anno consecutivo a Salonicco e sono stati finanziati dal Ministero greco della Cultura, che ha affidato l’organizzazione della manifestazione in Grecia al Teatro Nazionale della Grecia del Nord.
L’omaggio a Patrice Chéreau ha previsto un convegno di studio i cui temi sono stati l’attività proteiforme ed incessante del regista francese. Chéreau ha presentato due “letture” teatrali create appositamente per il Premio Europa per il Teatro: La douleur, un testo-diario di Marguerite Duras, e Coma tratto da un testo di Pierre Guyotat.
Inoltre durante la manifestazione c’è stata la proiezione del film De la Maison des Morts, dall’opera di Janacek messa in scena da Chéreau.
La conferenza-incontro con i Rimini Protokoll, vincitori del X Premio Europa Realtà Teatrali ha analizzato l’opera dei tre registi: il loro spettacolo Mnemopark è un racconto della Svizzera odierna; il film Wahl Kampf Wallenstein, per la regia di Helgard Haug e Daniel Wetzel è incentrato sull’interpretazione che alcuni attori non professionisti danno dell’opera di Friedrich Schiller. È stato presentato anche il film Garden of Earthly Delights – the Coreographer Sasha Waltz per la regia di Brigitte Kramer, dedicato alla figura della danzatrice e coreografa tedesca Sasha Waltz. Il regista polacco Warlikowski ha portato in scena Cleansed (Purificati) di Sarah Kane la cui messa in scena ha restituito in pieno il senso profondo di claustrofobia ed irreparabile inquietudine trasmessi dal testo.
L’incontro con il Belarus Free Theatre, ha dato la possibilità al gruppo di artisti bielorussi di parlare delle tre pièce presentate al Premio: Zone of Silence (realizzazione apposita per il Premio Europa per il Teatro in anteprima mondiale), Generation Jeans e Being Harold Pinter denunciano qualsiasi impedimento alla libertà d’espressione.
La sezione “Ritorni” ha presentato Hamlet di Shakespeare, un work-in-progress di Oskaras Korsunovas, VIII Premio Europa Realtà Teatrali. Nella sezione “Prospettive Greche”, il Teatro Nazionale della Grecia del Nord ha offerto un contributo alla XII edizione del Premio Europa per il Teatro proponendo Dalle Baccanti di Euripide. Inoltre durante la manifestazione c’è stata la presentazione del libro “Giorgio Strehler ou la passion théâtrale/Giorgio Strehler or a passion for theatre”, ampliato ed arricchito da testimonianze inedite della monografia “Giorgio Strehler o la passione teatrale” edita da Ubulibri e dedicata a Giorgio Strehler, vincitore del III Premio Europa per il Teatro nel 1990. Il volume in francese ed inglese è stato pubblicato in occasione del decennale della morte del grande regista, fondatore del Piccolo Teatro di Milano.
Le manifestazioni della XIII edizione del Premio Europa per il Teatro e dell’XI edizione del Premio Europa Realtà Teatrali si sono svolte a Wrocław, in Polonia, in occasione delle celebrazioni organizzate in onore di Grotowski sotto gli auspici ed il sostegno del Ministero della Cultura polacco e della Città e del Sindaco di Wrocław.
Il conferimento del XIII Premio Europa per il Teatro a Krystian Lupa ha premiato un maestro del teatro d’arte, un punto di riferimento per la scena internazionale contemporanea. L’omaggio al premiato ha previsto un convegno di studio con le testimonianze di critici, studiosi di teatro e collaboratori del regista polacco e tre rappresentazioni: Factory 2, una produzione ispirata ad Andy Warhol ed ai personaggi della sua “Silver Factory” che hanno contribuito a crearne il mito. Le Presidentesse, da un romanzo di Werner Schwab, descrive la vita di tre donne del ceto popolare succubi del bigottismo religioso, di un lavoro umiliante e della televisione come unico diversivo di un’esistenza sempre uguale a se stessa. Lupa ha anche presentato in anteprima mondiale Persona: Marilyn, prima parte di una trilogia ispirata a Marilyn Monroe, Simone Weil e Gurdjieff. Inoltre durante la manifestazione si è svolta la proiezione del film Kalkwerk, che ha riproposto la messa in scena di uno dei più grandi successi teatrali di Lupa.
Per quanto riguarda il Premio Europa Realtà Teatrali, la Giuria ha deciso di conferire il premio a: Guy Cassiers (Belgio); Pippo Delbono (Italia); Rodrigo Garcia (Spagna/Argentina); Arpad Schilling (Ungheria); François Tanguy e il Théâtre du Radeau (Francia).
I cinque vincitori dell’XI Premio Europa Realtà Teatrali hanno offerto al pubblico un ricco programma dei loro spettacoli di repertorio più rappresentativi, di creazioni speciali per il Premio Europa per il Teatro, di conferenze di studio sulla loro opera e di incontri con la stampa ed il pubblico durante le quali i premiati hanno parlato del loro approccio al teatro e dei loro progetti futuri. Guy Cassiers ha portato in scena Rouge Décanté da un romanzo di Jeroen Brouwers, un monologo incentrato sull’elegia in memoria della madre del protagonista, che aveva condiviso con il figlio l’esperienza dell’internamento in un campo di prigionia giapponese durante la Seconda Guerra Mondiale. Inoltre, durante le giornate del Premio, è stato possibile visitare l’installazione Phalanx, nata dalla collaborazione tra Guy Cassiers ed il video artista Kurt d’Haeseleer: un’installazione artistica sul potere della politica, dei media e il potere/impotenza dell’arte, ispirata alla trilogia teatrale di Cassiers Trittico del potere. Pippo Delbono ha presentato tre spettacoli: Il tempo degli assassini è un viaggio “on the road” che racconta in maniera semi-autobiografica la vita del regista italiano e di Pepe Robledo, co-protagonista in scena; Questo buio feroce è uno spettacolo tratto dal diario dello scrittore americano Harold Broadkey, che parte dalla riflessione sulla malattia, il dolore e la morte e si trasforma in un inno alla vita. Alla fine dell’incontro a lui dedicato, Delbono ha presentato Storia di un viaggio teatrale nei luoghi sconosciuti tra rabbia e amore, solitudine ed incontro, costrizione e libertà, creazione speciale per il Premio Europa per il Teatro con la partecipazione, tra gli altri, dell’attrice Marisa Berenson. Rodrigo García ha portato in scena tre spettacoli: Accidents. Matar para comer è uno spettacolo che parla degli ultimi momenti di vita, e che tenta di rappresentare l’agonia del naturale; in Arrojad mis cenizas sobre Mickey, García usa il palcoscenico come un grande recipiente al fine di far riflettere il pubblico su temi controversi ma di grande attualità; alla fine del meeting a lui dedicato, García ha presentato El Perro, creazione speciale per il Premio Europa per il Teatro con la partecipazione di un gruppo di giovani attori polacchi. Árpád Schilling ha presentato e commentato al pubblico Elogio dell’Escapologista, la sua ultima creazione. François Tanguy con il Théâtre du Radeau ha presentato Ricercar, uno spettacolo storico del suo repertorio. All’interno delle manifestazioni del Premio è stata dedicata una sezione al Paese ospite, “Sguardo sulla Polonia”, che ha accolto alcuni importanti contributi quali: la mostra fotografica di Maurizio Buscarino su Grotowski, “Apocalypsis cum Figuris”, il Colloquium “Recitare prima e dopo Grotowski” (in collaborazione con l’Association Internationale des Critiques de Théâtre) e la presentazione del libro fotografico su Krystian Lupa, “Lupa/Teatr”. Sono stati presentati Mozart Writes Letters, una performance di marionette, Lincz da Yukio Mishima, e il libro “Theatre and humanism in a world of violence” di Ian Herbert e Kalina Stefanova, che raccoglie gli atti del XXIV Congresso mondiale dell’AICT. La manifestazione si è conclusa come di consueto con la cerimonia ufficiale di consegna dei premi, per l’occasione trasmessa in diretta dalla televisione polacca.
La XIV edizione del Premio Europa per il Teatro si è tenuta nel 2011 a San Pietroburgo, in Russia, grazie al supporto e al patrocinio del Governo Russo con il Ministero della Cultura della Federazione Russa ed il Governo della Città di San Pietroburgo, il “Fund Baltic International Festival Center” ed il Baltic House Theatre. La Giuria Internazionale ha conferito il XIV PET a Peter Stein, autore, regista e attore tedesco, la cui opera ha influenzato profondamente la cultura teatrale e le innovazioni del teatro europeo contemporaneo. L’omaggio a Peter Stein ha incluso l’esecuzione di due spettacoli: La brocca rotta di Heinrich von Kleist, diretta da Peter Stein ed interpretata da Stein con Klaus Maria Brandauer ed il Berliner Ensemble; Faust-Fantasia da J.W. Goethe, diretto ed interpretato da Peter Stein in collaborazione con il compositore Arturo Annecchino, seguito alla cerimonia di premiazione al Teatro Alexandrinsky. Gli eventi riservati a Peter Stein hanno incluso, come consuetudine, un convegno interamente dedicato alla sua opera e alla sua personalità artistica. Jurij Ljubimov ha invece ricevuto un Premio Speciale per la sua indiscussa statura artistica e per il ruolo determinante svolto insieme al Teatro Taganka nella delicata fase della perestrojka, che ha segnato il passaggio dall’Unione Sovietica all’attuale Russia. Ljubimov ha portato in scena Il Miele di Tonino Guerra, al fianco della compagnia del Teatro Taganka. Una conferenza in suo onore ha concluso gli eventi dedicati a Ljubimov. Il XII Premio Europa Realtà Teatrali è stato attribuito ai seguenti artisti: Viliam Dočolomanský, (Slovacchia/Repubblica Ceca), Katie Mitchell, (Regno Unito), Andrey Moguchy, (Russia), Kristian Smeds (Finlandia), Teatro Meridional (Portogallo) e Vesturport Theatre (Islanda). Viliam Dočolomanský ha portato in scena due spettacoli: The Theatre, una delle sue opere più importanti, un esempio di tanztheater in cui musica e plasticità corporea diventano entrambe strumento di emancipazione delle minoranze dalla cultura dominante; The Journey, un insieme di estratti dalla sua produzione capace di dare un’idea del metodo di formazione degli attori adottato dalla compagnia. L’opera ha incluso anche l’anteprima internazionale di alcune parti dell’ultimo lavoro del regista, Girlfriends/Amigas. Andrey Moguchy ha portato in scena Happiness, un adattamento dell’Uccellino Azzurro di Maeterlinck incentrato sul tema dell’amore inteso come capacità di donare. Kristian Smeds ha presentato Mr. Vertigo di Paul Auster in anteprima mondiale: una performance visionaria che ha reinventato il concetto di spazio scenico così come quello del rapporto tra attori e pubblico. Teatro Meridional ha invece portato tre opere dirette da Miguel Seabra: Contos en viagem/Cabo verde, uno spettacolo articolato su vari testi portavoce dell’universalità delle emozioni; e due anteprime mondiali, Specialists e 1974. Vestuport Theatre ha presentato due opere dirette da Gísli Örn Garðarsson: La metamorfosi di Franz Kafka e Faust da Goethe, reinterpretazione della ben nota tragedia attraverso l’ironia dissacrante di una diabolica versione in chiave glamrock articolata su diversi piani visivi. Lev Dodin, vincitore dell’VIII Premio Europa per il Teatro, ha presentato il suo ultimo lavoro, Tre sorelle di A. Chekov, per la sezione “Ritorni”. La sua è stata una reinterpretazione intensa che potrebbe risultare essenziale per una comprensione più profonda dello straordinario autore russo. Nella sezione “Russian Accent/St. Petersburg Theatres Programme”, scelta dal Baltic House Theatre, è stato messo in scena Daniel Stein, translator di Lyudmila Ulitskaya, diretto da Andrzej Bubien. Ad essere ospitato anche Moscow-Petushki di Venedict Erofeev, diretto da Andrey Zholdak. Questa sezione ha annoverato infine la messa in scena di Your Gogol per la regia di Valery Fokin. Gli eventi del Premio si sono chiusi come di consueto con la cerimonia di premiazione ufficiale al celebre Teatro Alexandrinsky, con uno spettacolo di Peter Stein ed una spettacolare rappresentazione diretta da Andrey Moguchy.
Nel 2016, il XV Premio Europa per il Teatro si è svolto a Craiova, in Romania, in continuità con il prestigioso International Shakespeare Festival, giunto alla decima edizione. Questa edizione del Premio è stata patrocinata dalla Città di Craiova, che ha voluto riunire i due eventi, ed organizzata in cooperazione con la Fondazione Shakespeare e con il Teatro Nazionale ‘Marin Sorescu’ ai quali si è aggiunto il contributo dell’Istituto Rumeno di Cultura.
Il XV Premio Europa per il Teatro è stato assegnato a Mats Ek, coreografo e regista svedese di fama mondiale, che ha saputo combinare teatro e danza in una sua personale ed originalissima espressione. Ispirato da Martha Graham, Pina Bausch, Kurt Joos, Ek mette in scena con grande successo alcune riscritture di classici del balletto ottocentesco contaminandole con elementi di danza moderna ma anche con fatti quotidiani, perché per lui è importante il riferimento alla società e all’epoca in cui vive.
Per il XIII Premio Europa Realtà Teatrali sono stati premiati: l’ungherese Viktor Bodó, il tedesco Andreas Kriegenburg, lo spagnolo Juan Mayorga, il National Theatre of Scotland e il francese Joël Pommerat. Il Premio Speciale è stato assegnato al regista di teatro e d’opera rumeno Silviu Purcărete. Questi gli spettacoli presentati dagli artisti premiati: Last Dream on Earth del National Theatre of Scotland, una pièce di grande attualità sul tema dei migranti; Rejkyavik di Juan Mayorga è una commedia sulla guerra fredda, il comunismo, il capitalismo, il gioco degli scacchi, il gioco teatrale e gli uomini che vivono “la vita degli altri”. L’artista ha presentato anche due scene tratte da The Yugoslavs. Andreas Kriegenburg ha messo in scena Nathan il Saggio da Nathan der Weise di G. E. Lessing: Kriegenburg racconta la vicenda con cinque attori che cambiano più volte ruolo ed una macchina scenica costituita da una parete mobile in legno che con semplici spostamenti trasforma lo spazio scenico.
Durante la prima giornata, legandosi idealmente all’International Skakespeare Festival, il Premio ha proposto, nella sezione “Ritorni”, due spettacoli ispirati dal Bardo di Stratford upon Avon: Giulio Cesare, pezzi staccati di Romeo Castellucci, e Richard III per la regia di Thomas Ostermeier. Costumi, musiche techno potenti ed inquietanti con percussioni dal vivo, interventi video e l’utilizzo di un poderoso equipaggiamento tecnico formano una scena decisamente contemporanea, a tratti statica e a tratti pop ed ‘atletica’, capace tuttavia di trasmettere il senso ‘elisabettiano’ dell’opera. L’impatto emotivo sul pubblico, la perfezione formale dell’opera e l’intelligente utilizzo del salone d’ingresso dell’Università di Craiova come spazio scenico ideale per questa ‘operazione’, hanno creato un’atmosfera e un momento di teatro irripetibili.
La cerimonia di premiazione, ripresa in diretta dalla televisione nazionale, ha chiuso le quattro intense giornate del Premio e si è conclusa con la consegna del XV Premio Europa per il Teatro a Mats Ek che ha proposto Axe con Ana Laguna e Yvan Auzely, due icone della danza contemporanea. Axe segna l’addio alla coreografia da parte di Mats Ek che ci consegna, un autentico capolavoro e un tema ricorrente nelle sue coreografie: la profonda relazione che corre tra uomo e donna.
Nel 2017 la XVI edizione del Premio Europa per il Teatro ritorna in Italia, a Roma, chiudendo idealmente l’anniversario dei 60 anni dai Trattati di Roma, e aprendo l’anno europeo del patrimonio culturale 2018 in qualità di prima iniziativa.
Queste celebrazioni coincidono con il 30° anniversario del PET, la prima iniziativa culturale nel campo dello spettacolo lanciata dalla Comunità Europea.
Il XVI Premio Europa per il Teatro è stato assegnato a due figure emblematiche della scena internazionale: Isabelle Huppert e Jeremy Irons, artisti capaci di “migrare” dalla dimensione del teatro verso quella del cinema e viceversa. Così per la seconda volta dopo Michel Piccoli (IX PET nel 2001), il premio viene di nuovo assegnato a degli attori. I due artisti hanno condiviso lo spazio scenico prendendo parte a una performance ideata appositamente per il PET: Ashes to Ashes, di Harold Pinter. Inoltre hanno letto dei brani dalla corrispondenza di Albert Camus e Maria Casarés. Si è ritenuto di particolare importanza assegnare altri due premi: il Premio Speciale a Wole Soyinka, scrittore, drammaturgo e poeta, Premio Nobel per la letteratura nel 1986, che con la sua opera ha saputo creare un ponte ideale tra l’Europa e l’Africa; con una Menzione Speciale si è voluto riconoscere il tipo di lavoro e l’impegno di Fadhel Jaibi, uomo di teatro tunisino che non ha smarrito lucidità e senso critico in un periodo di fermenti, ripiegamenti, illusioni e disillusioni che da alcuni anni contrassegnano la vita di intere popolazioni del Maghreb e del mondo arabo.
Per il XIV Premio Europa Realtà Teatrali la Giuria ha premiato: Susanne Kennedy, “crudele” ed ironica regista tedesca che ha messo in scena l’apprezzatissimo The Virgin Suicides; Jernej Lorenci, regista sloveno la cui ambizione fondamentale è quella di ricercare e stabilire un flusso speciale di interrelazioni ed emozioni tra scena e pubblico; l’israeliana Yael Ronen, che ha portato la lettura The Situation mettendo in scena situazioni politiche e sociali drammatiche, e la sua produzione per il Gorki Theatre di Berlino, Roma Armee, con umorismo e solo apparente leggerezza, avvicinando così un pubblico vasto alla consapevolezza di questioni sociali urgenti e politicamente scandalose; l’italiano Alessandro Sciarroni per l’occasione ha proposto la sua creazione Untitled_I will be there when you die, e una dimostrazione del lavoro Cowboys; anche Kirill Serebrennikov, autore russo, regista teatrale e cinematografico, scenografo e inventore di nuovi spazi scenici, direttore di prestigiosi teatri e didatta il cui profilo è quello di un artista geniale, innovatore e “totale”, è stato omaggiato nonostante non fosse presente; Theatre NO99, compagnia teatrale estone che unisce l’impegno politico a un metodo di lavoro fondato su una costante e attiva cooperazione/interazione creativa tra attori e regista, che hanno portato in scena NO43-Filth.
Restando nell’ambito del Premio Realtà Teatrali, il Presidente di Giuria e il Premio Europa per il Teatro hanno deciso di conferire un Premio Speciale al greco Dimitris Papaioannou, regista e artista visivo la cui fama e prestigio hanno raggiunto negli anni i più alti vertici del teatro europeo, con contributi talmente rilevanti da far considerare questo Premio Speciale urgente, meritato e dovuto.
La sezione “Ritorni” del PET ospita produzioni di artisti premiati in edizioni precedenti. Per l’edizione romana Giorgio Barberio Corsetti (II PERT nel 1994) ha messo in scena un adattamento del Re Lear di William Shakespeare; Peter Stein (XIV PET nel 2011) ha proposto un originale Richard II da Shakespeare; mentre il texano Bob Wilson (V PET nel 1997) ha riesplorato e riproposto Hamletmachine di Heiner Müller insieme agli allievi dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”.
Per la XVII edizione, nel 2018 il Premio Europa per il Teatro ha luogo per la seconda volta in Russia, a San Pietroburgo, con il supporto del Ministro della Cultura della Federazione Russa e del Governatore della Città, come evento di punta in ambito teatrale del VII Forum Internazionale della Cultura di San Pietroburgo. Il Baltic House Theatre-Festival collabora, supporta e organizza in Russia, e presenta questa edizione del Premio.
Il XVII Premio Europa per il Teatro è stato assegnato al regista russo Valery Fokin; l’attrice spagnola Nuria Espert ha ricevuto il Premio Speciale. La scelta dei due premiati vuole rendere omaggio a due artisti esemplari che si sono battuti per un teatro europeo al di là di ogni barriera e pregiudizio. Ricordando chi ha saputo aprire un percorso nuovo, si premia chi ha espresso delle coordinate sulle quali si può rifondare l’Europa della Cultura.
Il XV Premio Europa Realtà Teatrali è stato assegnato al belga Sidi Larbi Cherkaoui, a Tilde Bjorfors del collettivo svedese Cirkus Cirkor, al francese Julien Gosselin, al polacco Jan Klata, allo svizzero Milo Rau, al portoghese Tiago Rodrigues.
La sezione “Ritorni” ha visto protagonisti due maestri del teatro russo: Lev Dodin (VIII Premio Europa per il Teatro) e Andrey Moguchy (XII Premio Europa Realtà Teatrali).
Evento Collaterale, nell’ambito del Forum Internazionale della Cultura di San Pietroburgo e del XVII Premio Europa per il Teatro, “Elvira” (Elvire Jouvet 40) diretto e interpretato da Toni Servillo.
Come in ogni edizione del Premio gli artisti premiati hanno presentato spettacoli, performance e work in progress, e hanno partecipato a incontri e conversazioni sul loro approccio alla scena, sulla loro idea di teatro e sullo stato attuale delle arti dello spettacolo.